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Alimentazione, Fabbisogno energetico

I cani sportivi e da lavoro non sono tutti uguali: la scelta dell'alimentazione deve essere studiata su misura.


mercoledì 24 marzo 2021


I cani sportivi e da lavoro non sono tutti uguali: la scelta dell'alimentazione deve essere studiata su misura

Quando un medico veterinario visita un cane sportivo o da lavoro, oltre alla sua salute, deve porre una particolare attenzione alla sua alimentazione

Infatti, tra i fattori che possono influenzare la prestazione fisica e la performance di un animale, oltre alla genetica e all'allenamento, rientra anche l'alimentazione e le condizioni di salute.

Per poter decidere quale alimentazione consigliare al proprietario, il veterinario deve, come prima cosa, effettuare un'anamnesi accurata del paziente, richiedendo informazioni specifiche sul tipo di attività fisica, di sport o di lavoro che fa l'animale nonché sull'allenamento che fa giornalmente o il numero di ore di "lavoro" a cui è sottoposto.

Il fabbisogno energetico di un animale e il tipo di alimentazione di cui ha bisogno cambia completamente a seconda del soggetto preso in esame, infatti, un cane che fa agility nel weekend ha esigenze nutrizionali molto differenti da un cane da slitta che fa gare di endurance e si allena giornalmente per parecchie ore.

Come è differente lo stress a cui è sottoposto un cane poliziotto che vive in gabbia e viene utilizzato giornalmente per la ricerca di stupefacenti rispetto a quello di un animale che si dedica alla pet therapy e all'assistenza alle persone disabili e che vive normalmente in una casa.

Il calcolo del fabbisogno energetico è il primo scoglio che deve essere affrontato quando si prepara un piano nutrizionale (che sia commerciale o casalingo) per un cane sportivo o da lavoro. I fattori di correzione da inserire in questo calcolo sono numerosi e dipendono da diverse variabili.

Innanzitutto, bisogna calcolare il fabbisogno energetico di mantenimento corretto considerando come fattori di correzione soprattutto la razza, la temperatura ambientale e il temperamento del soggetto (considerando anche lo stato di stress a cui è sottoposto giornalmente).

Generalmente viene applicato un fattore di correzione di 0,8 per le razze nordiche, 0,9 per le razze che tendono all'obesità e 1,1 o 1,2 per le razze tendenzialmente magre come i levrieri.

Per la temperatura ambientale possono essere usati come fattori di correzione 1,2 per temperature superiori a 30 gradi (soprattutto per razze a pelo lungo), 1,25 quando nell'ambiente si ha una temperatura che si aggira intorno agli 0 gradi (tranne per le razze nordiche) e 1,5 quando l'animale vive e lavora in un ambiente con temperature intorno ai -10 gradi.

Per ciò che riguarda il temperamento la scelta su quale fattore di correzione applicare e, se applicarlo, deve essere valutata di volta in volta in base al singolo soggetto. Un esempio può essere l'applicazione di un fattore di 1,3 se l'animale è molto attivo e di 1,4 per animali iperattivi e nervosi. La necessità di utilizzare questi fattori dipende anche dalla formula utilizzata come punto di inizio per il calcolo del fabbisogno energetico giornaliero non corretto.

A seconda degli autori, c'è chi come punto di partenza consiglia di utilizzare la formula 110x(kg)0,75 e chi invece preferisce iniziare da 130x(kg)0,75. È probabile che il medico veterinario che utilizza come punto di riferimento la prima formula, abbia la necessità di applicare i fattori di correzione legati al temperamento alla maggior parte dei cani sportivi o da lavoro, mentre chi preferisce utilizzare la seconda formula debba riservare la loro applicazione solo a soggetti particolarmente nervosi.

Il cane poliziotto che vive in gabbia, per esempio, dal punto di vista dell'attività fisica non è particolarmente attivo, ma spesso è molto stressato e, di conseguenza, se nel calcolo del suo fabbisogno energetico non viene applicato un fattore di correzione tra quelli indicati in precedenza, la perdita di peso è molto probabile.

Infine, al fabbisogno energetico giornaliero andrebbe aggiunto un fabbisogno legato alle ore di attività fisica o di lavoro che l'animale effettua quotidianamente.

Per questo fattore di correzione il range di variabilità è molto ampio e dipende, non solo dal tipo di sport, ma soprattutto dalle ore di allenamento che fa l'animale quotidianamente. Ai cani, per esempio, che fanno sport solo nel weekend e che durante la settimana si allenano molto poco, potrebbe non essere neanche necessario applicare un fattore che aumenti il loro introito calorico giornaliero, mentre per cani che si allenano per diverse ore al giorno potrebbe essere importante moltiplicare il fabbisogno energetico per un valore variabile tra 1,5 e 7.

Il valore minimo si applica generalmente per cani che fanno agility o corse di sprint, mentre quello massimo viene riservato solo a soggetti che fanno sleedog.

Un discorso a parte dovrebbe essere fatto per i cani da caccia, che lavorano solo per alcuni periodi dell'anno. Per questi soggetti è necessario applicare un fattore di correzione per l'attività (che di solito si attesta intorno al 2) solo per alcuni periodi, mentre nella restante parte dell'anno in cui sono a riposo il loro fabbisogno energetico è simile a quello di un cane non considerato sportivo o da lavoro e, di conseguenza, anche i piani nutrizionali devono essere diversi a seconda della fase in cui si trovano.

Proprio per la presenza di tutte queste variabili è fondamentale che il veterinario, dopo aver stimato il fabbisogno energetico dell'animale e preparato un piano nutrizionale, monitorizzi con frequenza, soprattutto nel primo periodo, il peso dell'animale, poiché capita frequentemente che il calcolo stimato non rispecchi i reali fabbisogni e che debbano essere fatti degli aggiustamenti per mantenere il cane sul suo peso ideale.

Il secondo passo, che il nutrizionista deve fare quando prepara una dieta per un cane sportivo o da lavoro, è deciderne la composizione e i tenori analitici in macronutrienti che essa deve avere.

La scelta è tutt'altro che banale e varia notevolmente a seconda del tipo di attività fisica che svolge l'animale.

A seconda dell'intensità e della durata, in linea generale, l'esercizio fisico può essere diviso in tre grandi gruppi:

1) attività ad elevata intensità ma breve durata (pochi minuti), tipica degli animali da corsa/sprint
2) attività intermedia a moderata intensità e durata variabile (da qualche minuto a qualche ora), tipica dei cani che fanno agility, dei cani poliziotto, dei cani da caccia o dei cani da salvataggio
3) attività di endurance caratterizzata da bassa intensità ma lunga durata (molte ore), tipica dei cani da slitta e cani da resistenza.

Tutti i muscoli utilizzano come combustibile l'ATP, ma a seconda del tipo e della durata dell'esercizio, il substrato da cui esso proviene è differente. Nelle attività di brevissima durata ed elevata intensità, l'ATP viene prodotto principalmente attraverso la glicolisi che utilizza come substrato il glucosio, mentre se l'attività perdura per più tempo si attivano dei meccanismi per la produzione di ATP che si basano sull'ossidazione dei grassi e dei carboidrati.

Di conseguenza, in base al tipo di attività fisica deve variare anche la composizione della dieta per poter fornire alle fibre muscolari il substrato corretto da utilizzare per produrre energia.

Se il cane sportivo svolge un'attività fisica del primo tipo, le calorie dovranno provenire principalmente dai carboidrati. Indicativamente il 50-60% delle Kcal della dieta dovranno derivare dai glucidi, il 20-25% dai grassi mentre la restante parte dalle proteine.

Nel caso, invece di animali da endurance, la composizione della dieta dovrà essere completamente differente e le kcal dovranno provenire come minimo per il 55-65% dai grassi, e soltanto per il 10% dai carboidrati.

In questo schema, suggerito nel libro Small animal clinical nutrition, viene mostrata la composizione ideale che dovrebbe avere la dieta per un cane sportivo o da lavoro in base all'attività fisica che effettua.

 
SPRINT
ATTIVITÀ INTERMEDIA DI MODERATA DURATA E FREQUENZA
ATTIVITÀ INTERMEDIA DI ELEVATA DURATA E FREQUENZA
ENDURANCE

DENSITÀ CALORICA della dieta
3,5-4 kcal/grammo di S.S.
4-5 kcal/grammo di S.S.
4,5-5,5 Kcal/grammo di S.S.
Maggiore di 6 kcal/grammo di S.S.

GRASSI
8-10% su S.S. o 20-24% delle kcal somministrate
15-30% su S.S. o 30-55% delle Kcal somministrate
25-45% su S.S. o 45-65% delle kcal somministrate
>50% su S.S. o >75% delle kcal somministrate

CARBOIDRATI DIGERIBILI
55-65% su S.S. o 50-60% delle kcal somministrate
30-55% su S.S. o 20-50% delle Kcal somministrate
30-35% su S.S. o 15-30% delle kcal somministrate
<15% su S.S. o <10% delle kcal somministrate

PROTEINE
22-28% su S.S o 20-25% delle Kcal somministrate
22-32% su S.S. o 20-25% delle kcal somministrate
22-32% su S.S. o 18-25% delle kcal somministrate
28-34% su S.S. o 18-22% delle kcal somministrate



Una delle ragioni per cui la densità calorica della dieta di un cane da endurance deve essere così elevata è per ridurre la quantità totale di cibo somministrato, al fine di ridurre l'ingombro gastrico.

Sempre per questa ragione, nel caso in cui si opti per una dieta commerciale, è meglio prediligere l'utilizzo di alimenti umidi prima del lavoro (almeno un paio d'ore circa) mentre riservare la somministrazione della parte secca al dopo lavoro (almeno 3-4 ore dopo il termine dell'attività fisica).

Nel caso di sforzi di lunga durata è possibile somministrare degli snack ricchi di proteine e lipidi.

Per quanto scontato, è bene ricordare che nel caso di un piano nutrizionale casalingo esso va poi adeguatamente bilanciato ed integrato al fine di soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali di minerali e vitamine.

Infine, non va dimenticata l'importanza dell'acqua somministrata all'animale. Essa è fondamentale per il raffreddamento del corpo dal calore che viene prodotto durante l'esercizio e per eliminare i prodotti di scarto formati durante lo sforzo fisico.

Indicativamente la quantità giornaliera deve essere uguale alla quantità di kcal somministrate (ad esempio 3000 Kcal= 3 litri di acqua), ma quando viene calcolata l'acqua da somministrare, bisogna ricordarsi di considerare anche il quantitativo che viene già somministrato con la razione di cibo, soprattutto se l'animale mangia alimenti umidi o dieta casalinga.

L'acqua non andrebbe mai somministrata fredda e nel caso di attività intensa e di bassa durata, essa non dovrebbe essere mai data subito prima dell'attività fisica.

BIBLIOGRAFIA:
- MS Hand, CD Thatcher, RL Remillard, P Roudebush & BJ Novotny. Small Animal Clinical  Nutrition 5th edition. ed.   2010, chapter 18



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