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Case study, Patologie, Terapia dietetica

L'applicazione delle diete chetogeniche e l'uso degli MCT nei cani con epilessia: una revisione scientifica.


mercoledì 9 ottobre 2024


L'applicazione delle diete chetogeniche e l'uso degli MCT nei cani con epilessia: una revisione scientifica

Le diete chetogeniche (DC) sono state utilizzate per decenni nel trattamento dell'epilessia umana e più recentemente per pazienti oncologici e nell'obesità. Caratterizzate da un alto contenuto di grassi, una quantità adeguata di proteine e una restrizione dei carboidrati, queste diete promuovono la produzione di corpi chetonici. Recentemente, anche in medicina veterinaria è cresciuto l'interesse verso questo tipo di diete, in particolare per il trattamento dell'epilessia nei cani

Le diete chetogeniche sono state inizialmente utilizzate in medicina umana per gestire le crisi epilettiche, con il primo utilizzo moderno registrato nel 1921.

Il principio base è la mimica dello stato di digiuno attraverso una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati, che induce la chetosi, ossia la produzione di corpi chetonici come acetoacetato, β-idrossibutirrato e acetone. Questi metaboliti possono attraversare la barriera ematoencefalica e fungere da fonte di energia alternativa per il cervello, modulando vari neurotrasmettitori e potenziali di membrana, e potendo avere un effetto anticonvulsivante.

Queste diete si differenziano in due principali varianti: quella classica, che utilizza principalmente trigliceridi a catena lunga (LCT), e la variante che impiega trigliceridi a catena media (MCT).

Gli MCT vengono assorbiti e metabolizzati più rapidamente rispetto agli LCT, portando a una produzione più efficiente di corpi chetonici e consentendo una maggiore inclusione di proteine e carboidrati nella dieta, riducendo il rischio di carenze nutrizionali.

Nei cani gli studi si sono concentrati soprattutto sulle diete contenenti MCT per migliorare i sintomi in cani epilettici nonché per fornire benefici cognitivi sugli animali anziani.

Recentemente è stata pubblicata una review sistemica che esplora le attuali evidenze scientifiche riguardanti l'uso delle diete chetogeniche nei cani e nei gatti e l'integrazione con MCT, analizzando i meccanismi neurobiologici attraverso cui questo tipo di dieta migliora le crisi epilettiche nonché possibili reazioni avverse.

Le diete chetogeniche funzionano attraverso vari meccanismi neurobiologici che potrebbero contribuire alla riduzione delle crisi epilettiche:
1. Produzione di Corpi Chetonici: le DC promuovono la produzione di corpi chetonici come beta-idrossibutirrato (BHB), acetone e acetoacetato. Questi corpi chetonici possono attraversare la barriera emato-encefalica e fornire una fonte di energia alternativa ai neuroni, stabilizzando l'attività neuronale.
2. Riduzione dello Stress Ossidativo: i corpi chetonici hanno proprietà antiossidanti che possono ridurre lo stress ossidativo nel cervello, un fattore contributivo alle crisi epilettiche.
3. Inibizione dei Neurotrasmettitori Eccitatori: le DC possono ridurre i livelli di glutammato, un neurotrasmettitore eccitatorio, e aumentare i livelli di GABA, un neurotrasmettitore inibitorio, migliorando così il controllo delle crisi.
4. Modulazione delle Vie di Segnalazione: le diete chetogeniche influenzano varie vie di segnalazione cellulare e alcune di esse sono coinvolte nella regolazione della crescita cellulare e del metabolismo. La modulazione di questa via può contribuire a ridurre l'iper-eccitabilità neuronale.

Gli studi sull'utilizzo degli MCT in corso di epilessia del cane revisionati in questo articolo sono stati i seguenti:
- Studio randomizzato di Law et al. (2015) che ha mostrato una riduzione significativa della frequenza delle crisi in cani alimentati con una dieta ricca di trigliceridi a catena media (MCT), rispetto a un gruppo di controllo. Lo studio includeva 21 cani divisi in due gruppi e alimentati per 3 mesi con due diete sperimentali. Un gruppo è stato alimentato con una dieta "placebo" commerciale che conteneva il 28% di proteine, il 15% di grassi e il 50% di carboidrati senza MCT mentre l'altro gruppo con una dieta sempre commerciale e sempre con la stessa composizione in cui, però, erano stati inclusi gli MCT al 5.5%. I risultati hanno mostrato una riduzione della frequenza di crisi epilettiche negli animali che assumevano la dieta contenente MCT. Questa dieta ha aumentato anche la concentrazione ematica di β-idrossibutirrato nei soggetti che la assumevano rispetto a quelli appartenenti all'altro gruppo. Gli autori della review sottolineano però che il test utilizzato per l'analisi statistica non era il più adeguato.
- Studio di Packer et al. (2016) su 21 cani con epilessia idiopatica divisi in due gruppi che assumevamo due diete differenti. Una con e una senza MCT (5,5%), somministrate per 6 mesi in un disegno a doppio cieco, controllato con placebo. L' obiettivo dello studio era esaminare l'effetto della dieta con MCT sul profilo comportamentale dei cani con epilessia idiopatica. I risultati hanno mostrato una riduzione dei comportamenti simili all'ADHD dei bambini, tipici dei cani con epilessia, nei soggetti che ricevevano la dieta con MCT, ma senza che ci fosse una modifica significativa della frequenza delle crisi epilettiche. Il limite principale di questo studio è stata la mancata valutazione dell'eventuale chetosi nel sangue e nelle urine.
- Case Report di Masino (2019): effettuato su due cani con crisi epilettiche in cui il cambio di dieta ha indotto una riduzione della frequenza delle crisi e una conseguente riduzione del dosaggio dei farmaci anticonvulsivanti assunti. Il fatto che questo fosse un case report e che non fossero state analizzate le modifiche nel sangue e nelle urine che indicassero una chetosi è stato indicato dagli autori della review come il limite di questo studio.
- Studio controllato randomizzato di Berk er al (2020) su un campione di 28 cani con epilessia resistente ai farmaci. I cani erano stati divisi in due gruppi che ricevevano una supplementazione di olio. Il primo gruppo riceveva una supplementazione placebo con olio extravergine di oliva che coprisse il 9% del FEM mentre il secondo gruppo riceveva una supplementazione con olio ricco di MCT (50-65% ci C8; 30-50% di C10) che coprisse sempre il 9% del fabbisogno energetico di mantenimento. I risultati hanno mostrato una riduzione della frequenza delle crisi nei cani alimentati con la supplementazione di MCT e un aumento della concentrazione ematica di β-idrossibutirrato. Il limite di questo studio era che le diete di base non fossero state standardizzate.
- Studio di Molina et al (2020) su 21 cani con epilessia idiopatica a cui è stato somministrato per 84 giorni un alimento commerciale contenente il 6,5% di MCT. I risultati hanno mostrato che 2 cani su 21 non hanno avuto crisi. 9 cani hanno ridotto i giorni con crisi del 50% mentre 7 hanno ridotto i giorni con crisi di meno del 50%.

Tuttavia, il 9% ha aumentato la frequenza delle crisi. Purtroppo, questo studio non è stato effettuato con un gruppo di controllo e non è stata controllata la concentrazione ematica dei farmaci anticonvulsivanti.

Gli autori della review concludono che la letteratura attualmente disponibile fa pensare che le diete chetogeniche possano rappresentare una promettente opzione terapeutica per la gestione dell'epilessia nei cani.

Gli studi esaminati, infatti, indicano una riduzione significativa della frequenza delle crisi e miglioramenti nella qualità della vita dei cani affetti da epilessia alimentati con diete chetogeniche.

Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno l'efficacia a lungo termine e gli effetti collaterali di queste diete.

Negli esseri umani, infatti, sono stati evidenziati effetti collaterali associati all'uso di diete chetogeniche come vomito, costipazione e calcoli renali. In uno studio del 2020 sui bambini, inoltre, sono stati osservati acidosi, diarrea, iperlipidemia e ipoglicemia.

Infine, uno dei maggiori rischi nel consumo a lungo termine di diete chetogeniche da tenere in considerazione è quello di carenze nutrizionali di micronutrienti essenziali.

In medicina umana questo rischio è dovuto al minor contenuto di frutta e verdura nelle diete chetogeniche classiche e potrebbe diminuire utilizzando la dieta con MCT che consente l'inclusione di proteine e carboidrati nonché l'assunzione di frutta e verdura.

Nei cani e nei gatti gli effetti collaterali a lungo termine non sono stati studiati ma potrebbero includere la pancreatite, l'ipetrigliceridemia (già indicata come fattore di rischio dell'assunzione di fenobarbitale) nonché una carenza di nutrienti qualora la dieta non fosse adeguatamente integrata.

BIBLIOGRAFIA:
- Thiago H A Vendramini, Andressa R Amaral, Mariana F Rentas, Juliana P D S Nogueira, Vivian Pedrinelli, Vinicius V de Oliveira, Rafael V A Zafalon, Márcio A Brunetto. Ketogenic diets: A systematic review of current scientific evidence and possible applicability in dogs and cats. J Anim Physiol Anim Nutr (Berl). 2024 Mar;108(2):541-556. doi: 10.1111/jpn.13913. Epub 2023 Dec 13


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