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Colite Acuta Canina: gestione nutrizionale con o senza metronidazolo?.


mercoledì 16 ottobre 2024


Colite Acuta Canina: gestione nutrizionale con o senza metronidazolo?

La colite acuta è una delle sindromi più comuni nella specie canina che viene spesso trattata empiricamente senza un'identificazione chiara della causa sottostante.
Le strategie di gestione empiriche includono modifiche dietetiche, probiotici, antimicrobici e supplementazione di fibre


Il metronidazolo è utilizzato per i suoi effetti antinfiammatori, antimicrobici e antiprotozoici, nonostante le eziologie infettive nella colite acuta canina siano rare e gli effetti avversi di questo farmaco possano includere neuropatie periferiche, inappetenza, nausea, vomito, convulsioni, neutropenia ed effetti avversi sul microbioma gastrointestinale.

Inoltre, dal punto di vista della salute globale, vi sono anche preoccupazioni sulla resistenza antimicrobica, dovuta alla prescrizione eccessiva di antimicrobici nella medicina umana e veterinaria.

Ma è davvero necessario utilizzare questo farmaco nel trattamento delle coliti acute?

Per rispondere a questa domanda, è stato effettuato uno studio che mirava a confrontare l'efficacia di tre approcci differenti per la gestione della colite acuta non infettiva nei cani: un regime nutrizionale facilmente digeribile con o senza metronidazolo e una dieta sperimentale con l'aggiunta di psyllium.

Lo studio coinvolgeva 59 cani di proprietà di età compresa tra 1 e 10 anni, selezionati dopo aver escluso cause parassitarie, infettive e malattie sistemiche.

I cani, per essere inclusi nello studio, dovevano presentare 2 o più dei seguenti segni clinici da non più di 3 giorni: consistenza acquosa delle feci, dischezia, aumento della frequenza della defecazione (> 6 al giorno), presenza di muco fecale, defecazioni di piccolo volume, ematochezia o tenesmo e il loro esame delle feci doveva essere risultato negativo, per parassiti, tramite flottazione fecale e, per Giardia e Cryptosporidium, tramite test antigenico.

Inoltre, per essere considerati idonei, i cani non dovevano presentare nessun altro segno clinico.

I cani sono stati, poi, suddivisi casualmente in tre gruppi:
1. Gruppo 1: Dieta commerciale facilmente digeribile + compressa placebo.
2. Gruppo 2: Dieta commerciale facilmente digeribile + metronidazolo in compresse (alla dose di 5-10 mg/kg ogni 12 ore per via orale per 7-10 giorni)
3. Gruppo 3: Dieta facilmente digeribile arricchita con psyllium + compressa placebo.

Lo scopo dello studio era quello di confrontare l'impatto di questi tre trattamenti sui tempi di risoluzione dei segni clinici e sull'indice di disbiosi canina.

I cani sono stati monitorati per 30 giorni, con valutazioni che includevano la misurazione del punteggio fecale, il tempo di remissione, la recidiva dopo la remissione e l'indice di disbiosi.

I cani del gruppo 1 e del gruppo 2 hanno ricevuto la stessa dieta secca facilmente digeribile, mentre i cani del gruppo 3 hanno ricevuto una dieta di prova sperimentale, che è stata formulata utilizzando la stessa formula di base della dieta assunta dagli altri gruppi, ma arricchita con buccia di psillio.

Gli ingredienti dell'alimento secco erano: riso, farina di sottoprodotti di pollo, mais, grasso di pollo, buccia di semi di psillio in polvere (solo dieta somministrata al gruppo 3), farina di glutine di mais, aromi naturali, prodotto a base di uova, polpa di barbabietola essiccata, olio vegetale, cellulosa in polvere, olio di pesce, carbonato di calcio, fosfato monocalcico, cloruro di potassio, fruttoligosaccaridi, sodio alluminosilicato, sale, L-lisina, lievito idrolizzato, cloruro di colina, DL-metionina, acetato di DL-alfa tocoferolo (fonte di vitamina E), L-ascorbil-2-polifosfato (fonte di vitamina C), biotina, pantotenato di calcio D, acetato di vitamina A, integratore di niacina, cloridrato di piridossina (vitamina B6), integratore di vitamina B12, mononitrato di tiamina (vitamina B1), integratore di vitamina D3, integratore di riboflavina, acido folico, taurina, ossido di zinco, proteinato di zinco, solfato ferroso, ossido manganoso, proteinato di manganese, solfato di rame, selenito di sodio, iodato di calcio, proteinato di rame, estratto di tagete (Tagetes erecta L.), estratto di rosmarino, conservato con tocoferoli misti e acido citrico.

Di seguito riportiamo una tabella che riassume i tenori analitici delle due diete:

Nutrienti
Unità sul tal quale
Dieta gruppo 1 e 2
Dieta gruppo 3

Proteine
g/Mcal
63,2
59,9

Lipidi
g/Mcal
43,5
40,8

Ceneri
g/Mcal
18,6
17,9

Fibra grezza
g/Mcal
5,3
9

Fibra alimentare totale
g/Mcal
15,3
28,3

Calcio
g/Mcal
3,1
2,9

Fosforo
g/Mcal
2,1
2

Sodio
g/Mcal
0,9
0,8

Cloro
g/Mcal
2,4
2,3

Potassio
g/Mcal
2,3
2,2

Magnesio
g/Mcal
0,19
0,17

Energia metabolizzabile
Kcal/kg
3805
3673



Le diete sono state mantenute per tutto il periodo dello studio, ossia 30 giorni, mentre le compresse di placebo o di metronidazolo sono state sospese al primo controllo (variabile tra i 7 e i 10 giorni).

Durante l'intero studio, sono stati eliminati tutti gli altri cibi che gli animali erano abituati ad assumere come cibo umido, premietti e/o avanzi della tavola. Qualora il proprietario richiedesse dei premietti, una parte della razione giornaliera di crocchette veniva trattenuta e utilizzata a tale scopo.

Al giorno 0, al giorno del controllo (tra 7 e 10) e al giorno 30 sono stati raccolti campioni fecali utilizzati per valutare l'indice di disbiosi.

L'indice di disbiosi, utilizzato nello studio, veniva considerato normale se <0, se compreso tra 0 e 2 veniva considerato come indice di cambiamenti del microbiota da lievi a moderati mentre, se superava il valore di 2, veniva considerato come indice di cambiamenti significativi che probabilmente indicano disbiosi.

Ai proprietari è stato chiesto di eseguire una valutazione giornaliera delle feci (utilizzando il sistema di fecal score a 5 punti della WALTHAM), fotografare le feci per la verifica e compilare un sondaggio sul benessere del loro cane (per monitorare eventuali complicazioni).

I punteggi fecali sono stati misurati per ogni evacuazione intestinale, ogni giorno, e sono stati registrati in un diario di studio fornito.

Il tempo di remissione è stato definito come 3 giorni consecutivi senza punteggio fecale >3 dove il terzo giorno è stato considerato come la data di remissione dei sintomi.

I risultati dello studio hanno mostrato differenze significative tra i gruppi:

• Tempo di remissione mediano: Il gruppo 1 e il gruppo 3 hanno raggiunto la remissione in un tempo mediano di 5 giorni (intervallo da 4 a 10 giorni), mentre il gruppo 2 (quello trattato con metronidazolo) ha impiegato 8,5 giorni (intervallo da 7 a 12 giorni)

• Impatto sul microbioma intestinale: L'aggiunta di metronidazolo ha avuto un effetto negativo sull'indice di disbiosi fecale, indicando una modifica della flora intestinale. Infatti, mentre i cani dei gruppi 1 e 3 non presentavano una differenza significativa nell'indice di disbiosi analizzato al giorno 0, alla visita di controllo e al giorno 30, i cani del gruppo 2 presentavano una differenza significativa tra l'indice di disbiosi delle feci prelevate all'inizio studio e quelle raccolte alla fine dello studio, con un peggioramento dell'indice stesso.

• Recidive: Non c'era una differenza statisticamente significativa nel numero di recidive dopo il raggiungimento della remissione tra i 3 gruppi.

Questi risultati sembrano dimostrare come l'utilizzo di una dieta facilmente digeribile, con o senza arricchimento di psyllium, sia migliore al trattamento con metronidazolo per la gestione delle coliti acute non infettiva nei cani.

Infatti, l'assenza di metronidazolo nei gruppi 1 e 3 non solo ha ridotto l'impatto negativo sul microbioma intestinale, ma ha anche permesso un tempo di remissione più rapido rispetto all'uso dell'antimicrobico.

Inoltre, gli autori dello studio hanno sottolineato che non sono state segnalate complicazioni, o effetti avversi, nei cani sottoposti a gestione dietetica. Le diete sono state accettate da tutti i cani arruolati e la gradevolezza percepita dai proprietari era buona.

Infine, per ciò che riguarda le eventuali recidive, sebbene non ci fosse una differenza statisticamente significativa trai cani del gruppo 1 e 3, è corretto segnalare che il numero medio di recidive è stato maggiore nei cani del gruppo 1 rispetto a quelli del gruppo 3.

Questo risultato potrebbe suggerisce come l'arricchimento con psillio possa apportare dei benefici nella gestione delle recidive dei cani affetti da coliti acute.

Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare tale supposizione.

In conclusione, l'omissione del metronidazolo nella gestione della colite acuta non infettiva nei cani sembra essere benefica, minimizzando gli effetti collaterali sul microbioma intestinale e migliorando i tempi di recupero.

Ulteriori studi sono, però, necessari per confrontare la risposta a lungo termine e la stabilità del trattamento esclusivamente dietetico rispetto alla combinazione di dieta e antimicrobici.

BIBLIOGRAFIA:
- Adam J. Rudinsky, DVM, MS, DACVIM1; Valerie J. Parker, DVM, DACVIM; Jenessa Winston, DVM, PhD, DACVIM; Edward Cooper, DVM, MS, DACVECC1; Tamra Mathie, RVT3; James P. Howard, DVM, MS, DACVS; C. A. Bremer, BS4; Page Yaxley, DVM, DACVECC1; Antionette Marsh, JD, MS, PhD4; Jeremy Laxalde, PhD5;  Jan Suchodolski, MedVet, DrVetMed, PhD, AGAF, DACVM6; Sally Perea, DVM, MS, DACVIM5. Randomized controlled trial demonstrates nutritional management is superior to metronidazole for treatment  of acute colitis in dogs. J Am Vet Med Assoc. 2022 Oct 6;260(S3):S23-S32. doi: 10.2460/javma.22.08.0349


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